L’inchiesta formale sul Generale Roberto Vannacci e la possibilità di una candidatura in politica del generale.
Torna a parlare il generale Roberto Vannacci, dopo la seconda notifica d’inchiesta giunta oggi che aggrava ulteriormente la sua posizione. Recentemente insediato a Roma come capo di stato maggiore delle Forze operative terrestri, replica alle accuse che girano attorno alla pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”.
Vannacci sull’inchiesta: “Episodio grave”
Intervistato dal Corriere della Sera, sull’avvio dell’inchiesta formale per accertare eventuali infrazioni disciplinari il generale Vannacci dichiara: “Ormai non mi stupisco più di nulla, ma sono tranquillo. I regolamenti sono chiari: l’avvio di un’inchiesta disciplinare non inficia designazioni e nomine e, soprattutto, sono convinto di aver operato nel rispetto di regolamenti e normative”.
“Avrò un mio militare difensore ma non mi avvarrò di alcun avvocato del foro: mi difenderò personalmente, sicuro di non aver violato alcuna norma. Qui si sta mettendo in discussione la libertà di parola e di manifestazione delle proprie idee in un Paese libero”, ha proseguito.
Poi sferra un attacco alla Difesa, chiosando: “La notizia dell’avvio dell’inchiesta formale, che non mi aspettavo, mi è stata comunicata ore dopo essere uscita sulle agenzie e sui quotidiani online. Questo episodio grave la dice lunga sulla dovuta riservatezza di chi maneggia queste informazioni”.
E allora, di chi sarebbe la colpa? “Non lo so, arriva dall’alto. Come non so neppure per quale motivo sono stati fatti coincidere i tempi. Ci saranno state delle ragioni, dei fini”, ha risposto Roberto Vannacci.
Sui giorni di licenza: “Decisi settimana scorsa”
La prima inchiesta interna, è stata ricevuta dal generale proprio nel giorno in cui aveva assunto il nuovo incarico di Capo di Stato Maggiore delle Forze Operative Terrestri. Roberto Vannacci ha deciso di prendere un mese di licenza per “motivi familiari”, suscitando così qualche sospetto.
Ma oggi il generale chiarisce la situazione: “Era una cosa decisa da tempo, per motivi familiari, che non c’entra nulla. Tutti erano al corrente”.
Poi aggiunge: “Ho preso una ventina di giorni per motivi personali. Tornerò a Roma il 27 dicembre per iniziare l’avvicendamento con l’attuale capo di stato maggiore delle forze operative terrestri e, una volta terminato, sarò onorato di assumere l’incarico”.
I dubbi sul periodo in Russia: “Una porcheria giornalistica”
La seconda inchiesta punta il dito su Vannacci e sul periodo trascorso a Mosca come addetto militare presso l’ambasciata russa. Il suo trasferimento improvviso da Mosca a Roma ha sollevato dubbi e speculazioni.
Ancora contro i i rumors online, il generale definisce la questione come “una porcheria giornalistica”. “Io non ho alcun elemento, nessuna informazione in merito. Ero addetto per la Difesa nella Federazione russa, operavo a Mosca. E in sedi di accreditamento secondario recando talvolta per relazioni diplomatiche militari in Bielorussia, Armenia e Türkmenistan”, dichiara.
Poi aggiunge: “Quando ho prestato servizio nella Federazione russa non mi è stata mai sollevata alcuna mancanza né dalla catena gerarchica né dal capo missione, ovvero l’ambasciatore italiano a Mosca”.
Potremmo vedere Vannacci in politica?
Poi Roberto Vannacci lancia la bomba dichiarando la possibilità di candidarsi in politica. Parole di stima giungono direttamente dalla Lega, come dal vicesegretario Andrea Crippa che ha detto: “Le sue idee sono assolutamente compatibili con il nostro partito”.
Alle domande dei giornalisti su un suo possibile futuro in politica, il generale ha affermato: “Resto un soldato ma nulla escludo“.